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Le patologie neurodisabilitanti
Artrite reumatoide e disabilità |
Un approccio clinico-terapeuticoIn Italia oltre 500.000 persone sono affette da Artrite Reumatoide. Il dato è alto, soprattutto, se si considerano le caratteristiche disabilitanti e neurodisabilitanti in una popolazione lavorativa. L’odierna consapevolezza delle complicanze, soprattutto in termini di abilità motorie, di questa patologia ha decisamente rimodulato il precedente approccio terapeutico tardivo, che prevedeva l’inizio del trattamento solo dopo accertamento delle lesioni già instaurate e di solito ormai con danni irreversibili, non solo alle articolazioni, ma anche ai nervi periferici. |
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 Gli incidenti stradali sono la più importante causa di trauma cranico nella società occidentale. Anche gli infortuni sul lavoro sono responsabili di numerosi casi di trauma cranico. Attività sportive quali la boxe e l’equitazione, sono anch’esse causa di traumi cranici. La prognosi di questa grave patologia neurologica e neurochirurgia è determinata dall’età del soggetto che viene colpito, dalla gravità della lesione cerebrale che si può determinare e dalle preesistenti condizioni di salute. È essenziale comunque sottolineare che è necessario ridurre al minimo il danno cerebrale secondario al trauma. |
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E' un evento vascolare acuto a carico del circolo cerebrale che si accompagna a deficit motori, sensitivi e di uno o più funzioni cognitive (soprattutto linguaggio ), spesso con perdita di coscienza fino al coma. Esistono due tipi di ictus: ischemico ed emorragico. L'ictus ischemico è più frequente ed è dovuto ad occlusione di un vaso cerebrale o per trombo o per embolo.(la patogenesi è quindi trombo-embolica). |
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E' una malattia demielinizzante disseminata la cui etiologia, a tutt'oggi, non è del tutto chiarita e che colpisce per lo più soggetti con età compresa fra i 20 e i 40 anni. Il sesso femminile è maggiormente interessato. La patogenesi è di tipo autoimmune, elicitata probabilmente da un evento virale. L'esordio spesso si ha con una neurite ottica retrobulbare (disturbi visivi) che determina annebbiamento della vista e calo del visus. Spesso l'esordio è con una diplopia (visione doppia). In questa patologia si manifestano disturbi motori, della sensibilità, e vescicali (incontinenza o incapacità ad iniziare la minzione). I disturbi della sensibilità hanno una distribuzione sganciata da quella radicolare o tronculare. Il paziente avverte sensazioni soggettive di "fasciatura" o di addormentamento al tronco o agli arti o al viso. L'esordio della sclerosi multipla può essere anche caratterizzato da una sintomatologia simil-trigeminale, soprattutto nelle donne, ma bilaterale e ciò la differenzia dalla classica nevralgia del trigemino che è sempre monolaterale e ed esordio dopo i 50- 60 anni. La malattia ha un decorso cosiddetto accessuale o a "poussès". Le domande del medico devono raccogliere dati precedenti (anamnesi) che evidenziano: - pregressi annebbiamenti unilaterali della vista,
- deficit dell'articolazione della parola,
- deficit della deambulazione con andatura a base allargata (atassica) e spastica,
- disturbi della minzione.
Le elevate temperature, per esempio in estate, o eccessive fonti di calore in inverno possono determinare il peggioramento di sintomi iniziali e fungere anche da fattori scatenanti. Ciò viene chiamato "fenomeno di Uthoff". Per i medici anglosassoni o americani è importante il test del bagno caldo per slatentizzare la patologia:si verifica un aggravamento dei sintomi o un loro esordio dopo un bagno caldo prolungato. La diagnosi poggia su linee guida (in seguito dettagliate nel sito) che si basano essenzialmente sull'esame obbiettivo, sulla risonanza magnetica encefalo-midollare, con o senza mezzo di contrasto per visualizzare come "aree iperintense" per lo più periventricolari le zone di demielinizzazione, sulla puntura lombare (rachicentesi) con prelievo di liquor per cercare la presenza di bande oligo-clonali alla elettroforesi proteica. Utili sono le metodiche neurofisiologiche (potenziali evocati visivi, acustici e somatosensoriali).
La terapia della sclerosi multipla tiene conto della patogenesi autoimmunitaria della malattia. Nella fase acuta fondamentale è il riposo e la terapia cortico-steroidea ad alti dosaggi. Schemi terapeutici seguiti che qui si citano soltanto sono: l'interferone e gli immunosoppressori. La riabilitazione diventa fondamentale nella gestione dei disturbi motori e nel miglioramento della qualità della vita. |
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